Dopo il programma spaziale Apollo, che 50 anni fa ha portato l’uomo sul nostro satellite naturale, l’esplorazione lunare ha subito una lunga battuta d’arresto e solo recentemente alcune missioni, prive di equipaggi umani, sono tornate sulla Luna. Cosa è stato fatto negli ultimi 25 anni, quali dati scientifici sono stati raccolti e perché dovremmo mettere di nuovo piede sulla Luna? Se ne parlerà in occasione dell’astroincontro di venerdì 24 maggio al Parco astronomico “Livio Gratton” di Rocca di Papa a cura dell’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA). “La corsa alla Luna – spiega il relatore dell’evento Federico Tosi, ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (l’INAF – IAPS) – rappresentò uno sforzo straordinario nell’esplorazione dello spazio, culminato con il primo sbarco umano su un altro corpo celeste. Tra il 1969 e il 1974, le missioni Apollo americane e le missioni sovietiche Luna e Lunokhod raccolsero un’incredibile quantità di dati scientifici che ha cambiato una volta per tutte la nostra visione della Luna. Tale visione ha aperto nuove e più ampie domande, che tuttavia iniziarono a essere affrontate solo venti anni dopo”. La conferenza si focalizzerà proprio sui principali risultati dell’esplorazione lunare condotta per mezzo di sonde automatiche negli ultimi 25 anni e fornirà lo stato dell’arte delle nostre conoscenze sulla Luna. “Dal 1994 – prosegue l’esperto – una serie di missioni spaziali guidate prima dagli Stati Uniti e successivamente dal Giappone, dall’India e dalla Cina, ha condotto diverse indagini globali che hanno migliorato la conoscenza della Luna per quelle regioni che in precedenza non erano mai state esplorate o erano state coperte solo in parte, come le regioni polari e l’emisfero opposto alla Terra. La conseguente disponibilità di mappe globali di geologia lunare, topografia, mineralogia, magnetismo residuo, temperatura e campo di gravità, ci ha permesso di scoprire risorse inaspettate sulla superficie lunare. Per esempio – sottolinea – mentre per decenni la Luna era considerata un corpo essenzialmente anidro, oggi sappiamo che l’idratazione del regolite lunare aumenta verso le alte latitudini fino ad alimentare un vero e proprio ciclo diurno dell’acqua; e quantità sostanziali di ghiaccio d’acqua si trovano effettivamente in crateri polari in ombra permanente”. Per finire l’esperto parlerà della rinascita che sta vivendo oggi l’esplorazione lunare, considerata un punto di riferimento per la futura espansione umana nel Sistema Solare, e quindi delle strategie che diverse agenzie spaziali e compagnie private stanno sviluppando per riportare l’uomo sulla Luna entro la fine del prossimo decennio e chiarirà le motivazioni principali per un ritorno umano sul nostro satellite naturale. Al termine della conferenza sarà possibile osservare il cielo a occhio nudo e ai telescopi sotto la guida degli esperti operatori dell’ATA Paolo Crescenzi e Maurizio Cordasco.
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