Letture: ... - Intrattenimento a Roma - RM
dove: | Piazza Pietro d’Illiria Roma |
data: | domenica 31 gennaio 2016, dalle 15:30 alle 00:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | ROMOLO E REMO |
Referente: | ROMOLO E REMO |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 3281640180 |
La basilica di Santa Sabina all'Aventino fu costruita dal prete Pietro di Illiria tra il 422 e il 432, sulla casa della matrona romana Sabina vissuta in età adrianea, poi divenuta martire e santa. Sulla controfacciata della chiesa è ancora il mosaico a lettere dorate che riporta in esametri latini la dedica della chiesa. Come risulta da alcune iscrizioni ritrovate nei pressi della basilica, vicino alla chiesa era presente il tempio di Giunone Regina, 24 colonne del quale furono utilizzate per la costruzione della chiesa.
Nel 1219 la chiesa fu affidata da papa Onorio III a Domenico di Guzmán e al suo ordine di frati predicatori, che da allora ne hanno fatto il loro quartier generale.
Al ricordo di San Domenico sono legate due curiosità relative a questa chiesa. Nel chiostro si trova una pianta di arancio dolce, secondo la tradizione domenicana piantata nel 1220 da San Domenico, che in questa chiesa visse ed operò e nella quale ancora oggi si conserva la cella, trasformata in cappella. Si racconta che Domenico avesse portato con sé un pollone dalla Spagna, sua terra d'origine, e che questa specie di frutto sia stato il primo ad essere trapiantato in Italia. L'arancio - visibile dalla chiesa attraverso un buco nel muro, protetto da un vetro, di fronte al portale ligneo - è considerato miracoloso perché, a distanza di secoli, ha continuato a dare frutti attraverso altri alberi rinati sull'originale, una volta seccato.
Sempre a San Domenico è legata, in un certo qual modo, anche la storia della pietra nera di forma rotonda su una colonna tortile a sinistra della porta di ingresso: è chiamata Lapis Diaboli, ossia "pietra del diavolo" perché, secondo la leggenda, sarebbe stata scagliata dal diavolo contro Domenico mentre pregava sulla lastra marmorea che copriva le ossa di alcuni martiri, mandandola in pezzi. In realtà la lapide fu spezzata dall'architetto Domenico Fontana durante il restauro del 1527 per spostare la sepoltura dei martiri. Egli poi gettò via i frammenti, successivamente ritrovati e ricomposti, oggi visibili al centro della schola cantorum.
L'ingresso principale è chiuso da un pregevole portale ligneo risalente al V secolo, che costituisce il più antico esempio di scultura lignea paleocristiana. In origine il portale era costituito da 28 riquadri (ne sono rimasti 18), tra i quali vi è quello raffigurante la crocefissione, che è la più antica raffigurazione conosciuta di questo evento. È di legno di cipresso ed è singolare che la porta sia rimasta nella sua sede originaria, giungendo in ottime condizioni sino a noi. Il percorso di visita all'interno del complesso di Santa Sabina all'Aventino dura 2 h e prevede, oltre alla basilica, l'apertura dello scavo archeologico di epoca romana sotto la navata destra della chiesa, il chiostro duecentesco, la cella di San Domenico, trasformata nel Seicento da Bernini in cappella, e il nuovo Museo Domenicano, sito nell'antico dormitorio medievale dei frati e destinato all'esposizione dei capolavori pittorici e scultorei della raccolta del Convento.
APERTURA IN ESCLUSIVA
Appuntamento in Piazza Pietro d’Illiria, di fronte alla basilica; quota di partecipazione comprensiva di servizio guida e biglietto di ingresso euro 20, euro 15 minori di 14 anni, gratis sotto 6 anni. Per informazioni e prenotazioni chiamare i nn. 0661661527; 0666734778; cell. 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.